L’istituzione di un Museo del Patrimonio Industriale rappresenta per la Città di Maglie la realizzazione di un polo culturale in uno spazio che fa parte della memoria collettiva della città stessa.
Dopo il percorso conoscitivo sulla storia della fabbrica e dei suoi committenti, è stato attivato un processo di patrimonializzazione del bene industriale, finalizzato al recupero, conservazione, restauro e rifunzionalizzazione, destinando l’opificio a MAI-Museo Archeoindustriale di Terra d’Otranto.
L’obiettivo principale perseguito dall’Amministrazione comunale, è stato quello di restituire alla comunità locale e ai viaggiatori un “monumento” (dichiarato di interesse culturale il 23 luglio 2003) simbolo della Maglie industriale.
Sulla scorta di un’annosa ricerca d’archivio, bibliografica e presso gli archivi privati/aziendali, si è lavorato per ricostruire e far conoscere la memoria storica del passato industriale del più importante centro agricolo-artigianale-industriale del “Capo di Leuca”, tanto che Maglie era nota come l’”Emporio del Salento Meridionale” grazie alla presenza di abili artigiani, ricchi proprietari terrieri, lungimiranti “capitani d’impresa” che con le loro imprese industriali nel campo agroalimentare e manifatturiero resero la città di Maglie nota in tutta Italia e all’estero.
L’idea progettuale è stata quella di realizzare un luogo attivo, un contenitore di eventi, di percorsi didattici, di aggregazione e animazione socio-culturale.
Due sono stati i finanziamenti che hanno permesso la realizzazione del Museo: il primo concesso, nel 2006, dal Ministero dell'Economia e del Bilancio; il secondo concesso dalla Regione Puglia, nel 2014, nell’ambito dell’“APQ-Accordo di Programma Quadro” Settore Aree Urbane e Città, “Patto Città-Campagna”.