Legno

Tra la fine dell’Ottocento e i primi lustri del secolo successivo Maglie si presentava come uno dei centri economici e commerciali più attivi della Terra d’Otranto. 
In questo ambiente, costituito da botteghe artigiane che iniziavano a trasformarsi in piccole realtà industriali, che si colloca il nome della famiglia Piccinno che da abili maestri artigiani diventano industriali. 
Il capostipite fu Luigi Piccinno senior (1847-1901) che fondò la “Ditta Luigi Piccinno” nel marzo del 1863.
Dalle cronache del tempo fu definito “Uomo intelligente, laborioso, dotato di mirabili facoltà artistiche”, un imprenditore che ha saputo trasmettere ai suoi figli un forte senso estetico che rappresenta la chiave di lettura per comprendere i fasti di questa azienda. 
A distanza di circa trent’anni dall’inizio dell’attività, nell’officina-stabilimento lavoravano quarantacinque operai tra falegnami, ebanisti e giovani apprendisti, che sotto la sua direzione studiavano disegno, esecuzione ed arte applicata all'industria. 
Luigi dotato di una geniale laboriosità, educò all’arte dell’ebanisteria i figli Ernesto, Luigi junior, Adolfo, Niccolò, Romeo e Giuseppe che ben presto intrapreso le orme paterne nella produzione di mobili artistici. In questi anni, con l’inserimento dei sei figli nei laboratori, Luigi decise sia di ampliare la bottega artigianale trasformandola in uno “Stabilimento Artistico Mobili e Arti Decorative Ditta Luigi Piccinno”, sia di aumentare la produzione dei mobili che sempre di più incontrava un crescente consenso da parte della borghesia locale, che ammirava la sua produzione artistica caratterizzata da geniali opere con un sobrio gusto estetico.